Monza, Nesta:«Sono tornato perché credo nella salvezza»
«Sono tornato perché ci credo nella salvezza anche se non è facile dobbiamo provarci», parole di Alessandro Nesta richiamato a guidare il Monza, dopo l'esonero dello scorso dicembre. Il suo stile è quello schietto e sincero di sempre. Arriva al punto senza troppi giri di parole alla vigilia del match con il Lecce. «Quello che conta è lavorare sulla testa dei giocatori - ha detto il mister -. I nuovi giocatori hanno entusiasmo, mentre i vecchi vanno risollevati. La tattica la sistemi in fretta, ma quello che conta è l'aspetto mentale». Nesta ha anche confessato che «non me l'aspettavo di essere richiamato a dir la verità e quando sono stato esonerato so che quello che è mancato sono stati i risultati. Non sono stato bravo ad accendere quella fiamma nei calciatori ed ora che ho una seconda chance vedo di sfruttarla nel migliore dei modi».
Monza, Nesta:«Sono tornato e devo lavorare sulla testa dei giocatori»
La squadra è stata anche rivoluzionata dal mercato di gennaio e anche la difesa ha cambiato molti componenti che per il tecnico «devono crescere, anche se le qualità non mancano. Mentre Keita Balde potrà essere utile alla squadra» . A chi gli contesta il suo modo di fare abbastanza pacato quando siede in panchina ha spiegato che «non sono uno che urla o si agita per fasi vedere dal pubblico. Questo però non vuol dire che con i giocatori non ci parlo. Ho anche litigato ad esempio con Gianluca Caprari proprio perché ci tengo che la squadra faccia il massimo. Poi finito lo scontro siamo andati a prenderci un caffè. Ho un ottimo rapporto con tutti i miei calciatori». Sulla partita di domani contro i salentini Nesta ha ricordato che «nella gara di andata è stata una delle nostre peggiori prestazioni e ora abbiamo un match fondamentale». Il Monza dovrebbe recuperare proprio Caprari e il portiere Stefano Turati, mentre la lista degli infortunati è ancora lunga a cui si aggiunge Stefano Sensi. Per quanto concerne i tifosi Nesta non fa promesse clamorose, ma spera che «vengano ancora a vederci allo stadio».
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